All your faces are mine // the boat trip
«Le fotografie abbandonate passano di mano. Vecchie foto di sconosciuti finiscono in mio possesso. La memoria, un tempo protetta, perde, per un estraneo, il suo contesto. Mi approprio dei volti delle persone nella foto. Le manipolo e le invento. In un attimo le lascio scomparire, come scompaiono nella memoria, brucio i volti e tingo di bianco i vestiti, faccio scambi come quando ho comprato le foto. Nego ai personaggi raffigurati la loro individualità, quelli che erano i protagonisti radiosi delle storie un tempo raccontate diventano chiunque. Li apro all’identificazione dei molti, alle memorie collettive. Una donna in abito bianco davanti a un cespuglio grigio, una gita in barca insieme sul mare, volti felici che si affacciano alle finestre della casa delle vacanze: tutti questi sono potenziali ricordi di molti. Le immagini non possono essere riversate nella semplicità delle frasi precedenti. Allo stesso tempo, le descrizioni rudimentali evocano le origini delle immagini che catturano. Le immagini di questo lavoro sono accompagnate da testi. I testi appaiono anche in cornici sulle stampe, così come le immagini. Mi avvicino alle immagini con le parole. Questo apre un’altra prospettiva che non riflette solo ciò che è raffigurato, ma anche il mezzo che lo mostra, la fotografia. Le stesse osservazioni scritte diventano immagini. I confini tra i due media si confondono.»
Gennaio 03, 2020