«Fugue State Revisited, è un’esplorazione continua dei lasciti futuri della fotografia, con un focus sulla durata dei file digitali. Dopo la perdita di un disco rigido che conteneva 20 anni di scansioni analogiche, ho ricevuto solo la metà dei file in recovery. Il resto dei file è stato danneggiato, ognuno totalmente unico nel modo in cui la macchina danneggia e reinterpreta i pixel. Questo risultato allarmante mi ha fatto iniziare a considerare piattaforme digitali e formati di file in continua evoluzione, e mi sono reso conto che molti dei dati che produciamo oggi potrebbero alla fine cadere in un buco nero di inaccessibilità. Il Getty Research Institute afferma: “Anche se sei ancora in grado di visualizzare le fotografie di famiglia stampate più di 100 anni fa, un CD con file digitali di soli 10 anni fa potrebbe essere illeggibile a causa delle rapide modifiche al software e ai dispositivi che utilizziamo per accedere contenuto digitale.”
Come fotografo analogico, piuttosto che lasciare che la macchina abbia l’ultima parola, ho cianotipizzato le mie scansioni digitali danneggiate. Uso le sagome dei ritratti dei miei archivi come un modo per nascondere e rivelare la corruzione. Utilizzando processi storici per creare un oggetto fisico, garantisco che questa immagine non andrà persa nell’attuale scontro tra il file digitale e la materialità di una stampa fotografica.
Fugue State Revisited richiama l’attenzione sul fatto che i file digitali di oggi potrebbero non mantenere il loro stato originale, o addirittura esistere, nel prossimo secolo. Poiché dipendiamo dalla tecnologia per mantenere intatte le nostre immagini per le generazioni future, sorge la domanda: chi manterrà i nostri dischi rigidi dopo che saremo andati? Riusciremo a conservare fotografie che parlano di storie familiari? Queste sono considerazioni importanti per il nostro futuro visivo, poiché potremmo lasciarci alle spalle fotografie che verranno reimmaginate dalle macchine.»
Gennaio 03, 2020