About This Project

Giorgia Valli

AVES MEI

I.
Sonnecchiando sotto il velo di Maya, procediamo verso una realtà immaginaria in una prigione della mente. Queste gabbie di creature alate, le cui pareti sono state dipinte dall’uomo con i rispettivi habitat naturali, sono un tentativo di creare una realtà fittizia che possa ingannare il prigioniero facendogli credere di vivere in un mondo vero ma intangibile.
II.
… Dopo un periodo trascorso in mezzo a mille suoni, il mio desiderio era di fotografare il silenzio. Vagando, ho raggiunto lo zoo del Bronx, libero di muovermi e fotografare per ore. Ho notato un senso di libertà che mi ha fatto sentire sereno, in una dimensione sospesa tra la terra e il cielo. Il mio unico legame con la realtà era rappresentato dai suoni, semplici, primitivi. Non dissimili dalle grida con cui le persone e gli uccelli si fanno strada nel mondo, con nient’altro che semplici sillabe, come “da-da” o “ma-ma”. Colpo dopo colpo, la nenia del linguaggio dei bambini è arrivata alle mie orecchie. Che si tratti di sofferenza o di libertà, il misterioso canto degli uccelli lascia una traccia indelebile che, come le gabbie incastonate in un muro, conserverà per sempre le vite e le voci di chi le ha abitate.
III.
Ogni fotografia è stata scattata in una sezione dello zoo del Bronx a New York chiamata “Il mondo degli uccelli”.  Ogni foto rappresenta la gabbia di un uccello. L’idea è stata quella di associare queste gabbie ai diversi luoghi in cui ho vissuto nel mondo. I titoli delle fotografie sono stati creati estrapolando le vocali dell’indirizzo di ogni casa in cui ho vissuto, dalla nascita a oggi; queste vocali rappresentano ciò che è rimasto di ogni casa come se fossero dei ricordi. Tutti questi luoghi sono stati per me a volte come nidi e a volte come gabbie. Lì sono “cresciute” le mie idee e i miei pensieri sono stati più o meno liberi, a seconda delle diverse caratteristiche di quei luoghi. Questo progetto vuole essere un’espressione dei sentimenti di libertà repressi, come quelli che gli uccelli provano nelle loro gabbie.

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