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Valeria Laureano

Amalìa

La mia ricerca fotografica si ispira a una storia vera che vede protagonista una serial killer donna dei primi del Novecento: Leonarda Cianciulli, la saponificatrice di Correggio.
Ben presto la storia, lasciate quelle vicende, approda in un altro territorio, attingendo al mio immaginario personale.
Emerge una storia tra il macabro e il seducente che mette in luce un profondo punto di riflessione: i grovigli della mente umana, il suo lato oscuro, primitivo e selvaggio; un luogo nascosto e sconosciuto che si rivela nella sua crudezza e nelle sue contraddizioni.
In un’atmosfera inquietante vive un mondo abitato da donne sensuali e aspre, vulnerabili e potenti, vittime e carnefici.
Con il loro temperamento inquieto portano con sé la vita, la nascita, l’amore e la bellezza, ma anche la morte, la solitudine, il rimorso e la follia.
Un universo femminile complesso e misterioso, che nella sua indecifrabilità attrae e respinge.
Questo costante dualismo rimanda alla figura delle streghe che, nella loro dimensione mitologica, erano donne ammaliatrici e distruttive, metà donne e metà animali, dotate di poteri occulti in quanto in contatto con il maligno o con entità soprannaturali.

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