In questa serie fotografica esploro un corpo, il mio, che esiste nella dicotomia di essere sia inadeguato che eccessivo. È un corpo giudicato per il suo aspetto e la sua funzione, ritenuto “non abbastanza” dagli standard della società. Eppure, dopo aver lottato per anni con i suoi problemi, ora sto lentamente trovando un modo per accettarlo. Il mio corpo è un corpo che soffre, che richiede cure e trattamenti diligenti. Questo corpo ha vissuto traumi e lutti, ma soprattutto ha conosciuto gioia, calore e amore. È un contenitore che ho imparato a proteggere e onorare nonostante le sue sfide. Attraverso queste fotografie, mi propongo di catturare la sua storia di resilienza e le molte esperienze che incarna. Serie di autoritratti scattati con un telecomando e un prisma di cristallo per deformare le immagini.
Gennaio 03, 2020