Il lavoro di Antigone Kourakou (1979, Grecia) ci conduce con discrezione sulla soglia di un’introspezione silenziosa e imprevista. Suscitando immagini e momenti profondamente radicati, la sua fotografia spinge lo spettatore a riempire gli spazi vuoti. Queste scene ellittiche e personaggi obliqui definiscono circostanze irrisolte che accendono le nostre facoltà immaginative. Volti, gesti, rami, foglie, ombre spesse: insieme significano un mondo enigmatico. Ciò che sta al centro del suo lavoro non è tanto la realtà quanto l’incontro; si tratta piuttosto della ricerca di un equilibrio – una parità tra il mondo mondano (femminile) e una fuga fittizia da esso. La linea di demarcazione tra realtà e finzione è sempre più labile ai giorni nostri. Passiamo vorticosamente da un intermezzo all’altro, in un moto perpetuo di incidenti, avventure ed eventi. Kourakou è sensibile agli stati d’animo che derivano da queste fluttuazioni, le vibrazioni di una vita in movimento. Ma riesce ad abbracciare questa confusione, l’ombra delle cose, la deriva, con un’estetica serena e senza tempo. Il titolo degli episodi deriva da “επεισόδιον”. Il significato originale è quello di un elemento strutturale della tragedia greca, che letteralmente significa “entrate supplementari”, uno strumento narrativo di episodi ed eventi che analogicamente vengono utilizzati per descrivere la sequenza fotografica. Questa serie è una raccolta di foto cronicizzate in un lungo periodo di sperimentazione fotografica ma “sincronizzate” nella loro manifestazione e nel loro stato d’animo. Gli “Episodi” sono istantanee emozionali di una storia frammentata, che lasciano spazio alla poesia dell’osservatore per decifrarne la causa, la trama e l’epilogo. Costis Antoniadis (nato nel 1949, Grecia) è professore emerito di fotografia presso l’Università dell’Attica occidentale. È anche fotografo, curatore freelance, editore e autore di numerosi saggi e articoli sulla fotografia.
Gennaio 03, 2020