Birds of Prey di Finn O’Hara si distingue per l’impeccabile estetica scelta per raccontare sia una storia che un luogo esplorando i suoi soggetti attraverso l’uso di colori vivaci che caratterizzano tutta la suite di immagini. 

Partendo da antiche rotte migratorie di specie di uccelli che hanno attraversato nel tempo la città di Toronto, Il tema affrontato e il linguaggio visivo utilizzato ci conducono ad una riflessione sulla trasformazione paesaggistica causata dalla presenza di agglomerati urbani sviluppati nel tempo.

Si tratta di una riflessione sui punti di non ritorno della nostra società, affrontata con un’estetica così raffinata e contemporanea da indurci a soffermarci a lungo sulle fotografie. L’osservazione si trasforma in una presa di coscienza più profonda su temi cruciali che stanno modificando la morfologia e l’identità dei luoghi, sconvolgendo al contempo gli habitat animali.