Minor Imperfections
La mia serie basata sulle lenti, “Minor Imperfections”, rivela l’esperienza nascosta della mia malattia mentale. Questa opera d’arte indica uno dei miei sintomi principali: la dismorfia corporea, l’ossessione per i difetti fisici percepiti. La percezione distorta del mio aspetto interrompe la mia capacità di integrarmi con il mondo circostante. Per illustrare la mia lotta, utilizzo diverse tecniche di alterazione dell’immagine, riutilizzo le immagini e riallestisco i lavori finiti. Spesso utilizzo oggetti familiari in collage su tavola, unici e afflitti, che vengono presentati insieme a stampe a pigmenti d’archivio delle manipolazioni delle emulsioni e delle precedenti iterazioni dei collage. Il volto è il nostro principale identificatore fisico, spesso considerato il più riflettente del nostro io interiore. Quando con la mia macchina fotografica frantumo le mie sembianze in più pezzi e le rimetto insieme, sommergo, levigo e addobbo le immagini con farmaci, significa il mio tentativo di riassemblare la mia identità dopo un crollo psicologico. Mi sforzo di raggiungere la perfezione, eppure, dopo questo intervento di ricostruzione, le parti non riescono a riunirsi. Sia nelle mie opere che nella mia psiche, esamino il mio corpo e la mia mente. Rompo continuamente, poi raccolgo e riassemblo pezzi di me stesso. La mia ricerca dell’interezza è una componente continua della mia pratica creativa. Invito lo spettatore a entrare nella mia situazione e nel mio processo di guarigione per coltivare l’empatia, demistificare e destigmatizzare le sfide della salute mentale.
Gennaio 03, 2020