In una lettera scritta da Cortázar trovai un manifesto che fin troppo strettamente assunsi a regola di vita, e che, se avessi avuto il dono della scrittura, avrei trascritto in parole io stessa. Il poeta Julio Cortázar, a proposito delle case, scrisse questo: “Guardo la fisionomia delle abitazioni come fossero volti, torno a esse con l’immaginazione, salgo scale, apro porte e contemplo quadri. Non so se gli uomini siano troppo ingrati con le case, o se la mia gratitudine sia una forma di nevrosi. Il fatto è che amo i luoghi dove ho incontrato un minuto di pace, non li dimentico mai, li porto con me e conosco la loro essenza intima, il mistero ansioso di rivelarsi che abita in ogni parete. Sono certo che le case cerchino di parlare, di farsi amare, e a volte mi spiego i fantasmi: come non ritornare dalla Morte, a visitare le case amate? Io sarò un fantasma infaticabile.” Ritratto di un interno è un percorso fra i volti di alcune dimore storiche italiane. Le case, proprio come la letteratura, sono state il mio interlocutore privilegiato. Le fotografie sono state stampate a mano utilizzando un’antica tecnica fotografica di fine ‘800, la Kallitipia.
Gennaio 03, 2020