Nel momento in cui il sole scompare oltre la linea dell’orizzonte, le persone hanno ricordato di aver assistito a un mistico lampo di luce. Il fotografo Chris Mann definisce il territorio visivo che riempie il vuoto di questi fenomeni come “Interzona”. Esiste sulla cuspide dell’astrazione, nello spazio soggettivo tra realtà e immaginazione e nelle oscillazioni tra dicotomie universali: naturale e artificiale, effimero e senza tempo, luce e buio. Interzone” illustra il lavoro e l’approccio di Mann alla fotografia, distillando visivamente lo spazio che lo circonda. Soggetti enigmatici attraversano l’immaginazione dello spettatore, evocando nuovi dialoghi visivi e possibilità in una realtà non legata al tempo o al luogo. Dichiarazione dell’artista: “Per me la fotografia è tutta una questione di immaginazione. Voglio usare questo mezzo per sfidare continuamente la mia interpretazione del mondo che mi circonda e per esplorare le possibilità visive che si trovano agli interstizi delle sue dicotomie. La camera oscura è una parte cruciale e meditativa di questo processo creativo. È il luogo in cui continuo a scoprire il filo conduttore del mio lavoro e ad esplorare le relazioni tra le immagini che creo”.
Gennaio 03, 2020