‘to shoot the sun’ (dal 2018 al 2020) è una riflessione sul trauma e l’esperienza con le energie maschili, nonché un’indagine sulla bianchezza nei sobborghi. Mi interessa contenere e studiare il potere maschile, osservarne la crescita e l’erosione, reperire la sua costruzione e relegazione. In questo corpus di lavori, forgio geografie suburbane per creare un terrario, in cui sono in grado di dirigere e decostruire spettacoli di genere, e considerare il rapporto tra potere e intimità. Luce sbiadita e paesaggi uniformi intrappolano i soggetti in un’immobilità e una sovraesposizione. I corpi sono contenuti, in sordina e osservati, fissati a una condizione di attesa ea un processo di decomposizione, soggetti a una luce caustica.
Gennaio 03, 2020