No Femmes. No Fats
Quando da adolescente ho iniziato a usare le app per incontri gay, mi sono imbattuta spesso in questa frase, che definiva il mio corpo come non gradito. Come persona queer con un corpo non normativo, il rifiuto da parte dei miei coetanei gay ha messo in moto una battaglia tra la mia queernità e il mio corpo. Questa serie è iniziata con l’autoritratto, che mi ha permesso di esplorare la queerness attraverso elementi come l’assurdità, l’umorismo e il perturbante. Poi ho iniziato a fotografare altre persone queer in un processo collaborativo. La collaborazione è diventata parte integrante del mio lavoro: spesso appaio nella fotografia con i miei soggetti, dove giochiamo ed esploriamo insieme attraverso le immagini che creiamo. Le mie fotografie non offrono narrazioni concrete di identità, ma presentano piuttosto narrazioni frammentate che esistono in uno spazio tra realtà e fantasia, riflettendo lo spazio di transizione della queerness. Il mio processo è spontaneo, giocoso e collaborativo, e fa eco alla fluidità e al dinamismo delle identità queer non normate.
Gennaio 03, 2020