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Wizard Tang

 

“In effetti, tutti gli esseri umani desiderano una vita semplice, anche se non è priva di una grande mente”. Ho fotografato gli oggetti domestici abbandonati, vecchi e polverosi nei corridoi del quartiere in cui vivo. Le mie opere si confrontano con la situazione delle persone comuni coinvolte nell’ondata di consumismo. Gli oggetti scartati e spostati nei corridoi ci offrono uno scorcio della vita materiale dei comuni abitanti delle grandi città durante il processo di commercializzazione, permettendoci di sperimentare i loro stati di vita in rapido cambiamento. Il disordine che si riversa dagli spazi privati delle singole famiglie al corridoio pubblico funge da struggente metafora, evocando immagini di “pesci secchi” arenati sulla spiaggia del desiderio quando la grande marea è in fase di riflusso, rispecchiando il desiderio di consumo in rapida crescita in quest’epoca. Questi resti del desiderio, dopo un breve momento di appagamento, straripamento e baldoria, diventano una norma di insaziabilità duratura. Le immagini vengono poi scannerizzate in file digitali e disposte in collage decostruttivi e distorti grazie all’immaginazione disinibita del creatore, che adorna così gli oggetti quotidiani obsoleti con un senso di stranezza, brivido, caratteristiche industriali e qualità da fast food. L’opera ravviva prodotti banali e dissipa il tedio del luogo comune, dimostrando in generale una connessione sfumata tra reale e fittizio come forma di ironia che sfida le realtà che tutti diamo per scontate.

 

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8th edition